Riprendete quello che l’occhio non può vedere con la D5: potenza e precisione sempre affidabili.

Caratteristiche tecniche

Così sul portale della Nikon Italia inizia la presentazione della Nikon D5

Ecco un primo test appropriato per la signora della notte, ne seguiranno altri, un’occasione per testare sostanza reale e affidabilità o se il marketing è oggi la voce a dettare traguardi e regole .

Una situazione per me normale alzarsi in piena notte per arrivare sul luogo studiato in base agli avvistamenti dei giorni precedenti. A stento si riesce a mettere un piede davanti l’altro nella scarpata verso l’argine del fiume, non amo le oasi antropizzate dove trovi le passerelle o i sentieri battuti, per me la natura è wild.

In occasioni come queste si fa presto a pagare scotto, se si vuole avere qualche occasione buona bisogna assolutamente non sbagliare lo studio della specie, la scelta dell’appostamento, il tipo di mimetismo da adoperare, la durata della qualità ottimale della luce sfruttabile in base al luogo e alla presenza dei nostri amici pennuti, e poi se abbiamo fatto tutto per bene in precedenza, c’è la scelta dell’attrezzatura deve essere affidabile, prestante, dobbiamo conoscerne l’anima per non vanificare anche la più piccola delle occasioni.

1° Maggio 2019 ore 3:29 Nikon D5 Afs VR 600mm f4G Tempo di scatto 1/20sec, F4, Iso auto 51200,
area dinamica 25 punti esposizione ponderata centrale

La prima occasione non si è attardata, giusto il tempo di buttarmi giù sotto il salice che avevo scelto il giorno prima che un gruppo di Garzette appena visibili come fantasmi nella notte senza quasi il minimo rumore si adagia a tiro di 600mm, credetemi avevo difficoltà a vederle dentro il mirino, premo il tasto di Af , ho l’abitudine di usare il tasto AF-ON per la messa a fuoco e di lasciare al tasto anteriore il solo comando di scatto, per evitare che depressioni involontarie facciano lavorare in modo errato il modulo AF. La reazione è immediata senza problemi, un valore -4EV da soddisfazione il modulo Af aggancia senza bloccarsi o fare la classica focheggiatura a vuoto, una raffica breve di 5 scatti sono in scheda tutti perfettamente a fuoco sul punto prescelto, poi come situazione vuole tutto sparito per circa un quarto d’ora buono, inizio così a testare il modulo e i settaggi su qualche soggetto statico e la storia non cambia. In verità ero fiducioso che avrei avuto questo riscontro, ma come tutti sanno testo affondo le mie attrezzature e se qualcosa non rientra nel mio “modus operandi” lo affermo tranquillamente.

In Valsevaranche durante uno dei Workshop tenuto come Master per la Pixcube.it ne avevo avuto modo di capirne bene il funzionamento, tra l’altro molto “simile” a quello della sorella minore D500, e qui ho avuto conferma di averci visto bene mi ero trovato spesso a dover passare dal modulo della D4s a quello della D500 e incartarmi nei settaggi differenti.

Devo dire che nelle lunghe raffiche con inseguimento sul soggetto con area dinamica tra punto singolo e area a 25 punti lo scarto dei file fuori fuoco sono davvero minimi rispetto alla D500 che perde qualche colpo e direi con un discreto vantaggio sulla D4s.

La sua resa è davvero eccellente, ho letto di persone che trovano i valori di bassi iso della D5 rumorosi rispetto alla D4s, ma se se si fa il giusto campionamento reputo siano molto simili. Aggiungo che son nato come fotografo nell’epoca della pellicola e in modo particolare ho usato per almeno un decennio le “DIA” per i lavori di editoria, e chi ci ha lavorato sa molto bene che avere valori elevati di recupero in su o giù era fantascienza, bene questa D5 sembra essere nata per questo scopo, “devi scegliere” il margine di errore è professionale, ciò significa che devi scattare scegliendo prima cosa è importante o meno in quella fotografia e di conseguenza fare poi la eventuale post produzione.

Riferito esplicitamente ai paragoni di gamma dinamica una sua caratteristica che ho notato è il suo nervosismo nella scale di amplificazione intermedia dei valori a bassi iso che si spingono ben oltre il recupero dei tre stop, invece i valori che salgono di uno stop di amplificazione la situazione del recupero è molto meglio bilanciata, in definitiva a mio avviso digerisce meno le manipolazioni ai valori intermedi, questo fino ai 1200 iso che trovo davvero stupefacenti, per avere poi la resa pressoché omogenea regalando una restituzione delle sfumature cromatiche davvero eccellente fino a valori altissimi.

Parlando del corpo ” il frutto non è caduto lontano dall’albero” per usare un detto comune, la costruzione è granitica com’ero abituato già nelle precedenti serie DPro e ancor prima alle serie FPro.

Anche qui c’è stato un passo in avanti non capisco bene cosa, sarà l’ergonomia ulteriormente migliorata, ma tenendola in mano il suo peso sembra dimezzarsi.

L’unico riscontro che devo approfondire ora è la reale durata delle batterie sinceramente lavorando in Raw 14 bit non compresso non riesco a superare i 2400 scatti, ho fatto un test durante l’ultima sessione in cui lavoravo con file raw a 12 bit senza perdita di compressione e con un 17% scarso avevo fatto circa 1600 scatti conservando 83% del valore della batteria. Dovrò indagare bene quanto rientri nell’adattamento fisico delle batterie o quanto il nuovo processore assorba nella gestione dei file non compressi.

Infinita invece la capacità del buffer di memoria, anche scattando in continuo per diversi secondi con i raw in 14 bit non compresso grazie anche alle schede Xqd non ho mai avuto nessun problema di attesa.

Per ora vi lascio con questo anticipo di test, aspetterò un’altro pò di tempo prima di esprimermi in altre impressioni, dovrò mettere sottotorchio altri fattori e completare la mia recensione su quella che ad oggi sembra essere davvero la regina della notte nel settore delle reflex pro.

Come sempre un saluto è al prossimo test come sempre solo sul campo “ al di fuori di ogni dubbio”

By Michelangelo.

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2 commenti

  1. La D3s è l’erede della mitica D3 che a suo tempo, alzò il livello di qualità delle reflex pro ad un livello davvero elevato. Se già hai capito che ti basta goditela è una gran macchina. La D5 è il frutto dell’evoluzione tecnologica di tutti questi anni, io stesso faccio ammenda a non averle dato il giusto riconoscimento appena uscita, avevo la d4s con cui mi trovavo veramente bene, solo utilizzandola appieno e per un tempo adeguato si capisce che ha una concezione del suo utilizzo, mirata a chi deve lavorare in situazioni off limits, a chi sa già cosa vuole è come lo vuole.

  2. Ciao Miche’ io come ben sai ho preso una “vecchia” D3s x ora mi basta, certamente questa D5 deve essere molto avanti ma mi accontento (x ora)

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